Come calcolare il costo del legno massello

Per avere un’idea di quanto costa il legno di un singolo elemento   (ad es. una tavola) , facciamo così. Moltiplichiamo le misure (in centim...

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Per avere un’idea di quanto costa il legno di un singolo elemento (ad es. una tavola), facciamo così. Moltiplichiamo le misure (in centimetri) di larghezza, lunghezza e profondità del pezzo, e otterremo il suo volume in centimetri cubi. Dividiamo ora questo volume per 1.000.000 (basta spostare la virgola di sei posizioni) e ricaviamo il volume in metri cubi, che andremo a moltiplicare per il prezzo medio dell’essenza in questione (è indicato nell’elenco che segue).

Immaginiamo di avere un’asse di tiglio che misura 25x2x250 cm: moltiplicando queste tre grandezze otteniamo come risultato 12500 cm³, che diviso per 1.000.000 fa 0,0125 m³; infine, moltiplichiamo 0,0125 m³ per 900 (che è il prezzo in euro al m³ del tiglio) e avremo il costo indicativo della nostra asse, vale a dire 11,25 euro. Teniamo conto però che pezzi di spessore maggiore in proporzione costano di più. Perché da ogni tronco se ne ricava un numero minore. Sommando i volumi dei singoli componenti necessari per il nostro progetto, potremo avere un’idea del costo del legname che ci serve.


Quanto costa il legno?

Ecco una rassegna sintetica delle principali essenze lignee di uso corrente e di facile reperibilità in Italia. Il prezzo è ottenuto da una media tra le diverse qualità della stessa essenza. Questo prezzo è soggetto a variazioni nel tempo e tra le zone di vendita, dunque va inteso come un prezzo puramente indicativo.

  • abete. Un legno tenero e dalla fibra disomogenea, resinoso, di colore chiaro tendente al giallo, ricco di nodi. Poco pregiato, è usato per le strutture interne dei mobili e per arredi rustici. Il costo si aggira sui 400-500 €/m³;
  • pino. Simile all’abete per aspetto e caratteristiche, è leggermente più duro e resistente. Viene usato per mobili e rivestimenti rustici. Il costo di riferimento è 500 €/m³;
  • pioppo. Un legno tenero, dalla fibra compatta ma nervosa, di colore biancastro. Si usa per mobili rustici e strutture interne. Costa circa 400 €/m³;
  • tiglio. Tenero e compatto, è un ottimo legno da intaglio fine e scultura, dal colore avorio e dalla venatura poco pronunciata . Lo si trova a circa 900 €/m³;
  • faggio. Un legno duro e compatto, facilmente lavorabile, di colore chiaro rosato. Viene adoperato per mobili e oggetti usati di frequente o anche in maniera intensiva, come gli utensili da cucina e i banchi da falegname. Costo di mercato 850 €/m³;
  • acero. Un legno duro, di grana fine e colore bianco. Di bell’aspetto, si presta bene alla lavorazione e alla lucidatura. Prezzo intorno ai 1000 €/m³;
  • larice. Duro, elastico, di buona resistenza. Simile all’abete per aspetto, si caratterizza per un bel colore rosso con venature più scure. Viene usato nell’edilizia, per infissi e costruzioni da esterno. Costa circa 800 €/m³;
  • ciliegio. Legno duro, di difficile lavorazione a causa della venatura nervosa, ha un colore bruno rosato di grande effetto. Lo si usa in ebanisteria e in mobili di pregio. Il prezzo è sui 1300 €/m³;
  • noce. Duro, compatto, facile da lavorare e lucidare, dal colore bruno e di grande resa estetica. Si tratta del legno nobile per eccellenza, usato tradizionalmente in mobili e ambienti di pregio, per intagli e sculture. Il costo di riferimento è 2000-3000 €/m³;
  • querce. Una categoria che comprende legni quali il rovere, il leccio, il frassino, ecc. Pur con alcune differenze di colore e di robustezza, i legni di questo genere sono abbastanza simili, duri e resistenti, segnati da venature profonde. Si usano per strutture e mobili fatti per durare nel tempo. Il prezzo è di 900-1300 €/m³.

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